lunedì, aprile 02, 2007



STRIKERS, GRAPPLERS E LOTTA COME TRAIT-D'-UNION

I sistemi marziali e gli esseri umani in generale, considerati dal dal punto di vista della azione in combattimento, si dividono concettualmente in strikers, cioè che prediligono ricorrere alle percussioni, e grapplers, che invece preferiscono la lotta corpo a corpo con prese e finalizzazioni.
Esempi di arti di striking sono il Pugilato, la Thai Boxe, il Karate, Kung Fu etc. Grappling arts sono invece il Judo, il Brazilian Jiu-Jitsu, la Lotta Olimpica e poche altre, moltissime meno che dell'opposta categoria.

Ci sono molte interpretazioni sul perché le arti percussive siano la stragran maggioranza, nonostante la dimostrata efficienza ( e forse superiorità) fatta vedere dalle arti lottatorie. Ora non mi addentrerò nel soggetto, che sarebbe cosa troppo lunga. Il fatto è che un essere umano può usare la sua mano sia in percussione che in prensione, e pertanto il la logica insegna che un sistema di combattimento deve contenere elementi sia dell'uno che dell'altro super-sistema. La recente ma intensa storia dei combattimenti MMA (intestile o estremi) mostra questa verità anche dal punto di vista empirico e statistico: per combattere si deve sia saper colpire che afferrare, proiettare e finalizzare con leve e strangolamenti. In pratica il moderno Vale Tudo è la sintesi – o metametodo riassuntivo che dir si voglia- della abilità nelle 4 submodalità di combattimento settoriali identificate nei 4 sport moderni della Boxe, Muay Thai, Lotta Olimpica e Brazilian Jiu-Jitsu.
L'interpretazione fideistica del combattimento non trova spazio nella pratica professionale, che mira all'operatività pura, com' è ovvio, e l'adozione delle 4 modalità ha riproposto, come era del resto prevedibile, lo stesso schema adottato dal Pankrazio antico. Un atleta globale deve saper boxare (Pugilato), colpire di ginocchio, calcio e gomito (Muay Thai), afferare e proiettare (Lotta Olimpica) e posizionarsi al suolo finalizando con colpi o prese (Brazilian Jiu-Jitsu), e naturalmente per la sua pratica professionale ricorrerà ai migliori esperti di arti che quei subsettori li hanno a loro volta sviluppati al massimo con miliardi di match pro durante decenni o secoli di ininterrotta attività a livello mondiale. Insomma il combattimento è scienza e non fantasmagorìa, e la scienza non solo si basa sui fatti rilevabili, ma soprattutto avanza sulla scorta dell'esperienza, scartando ciò che non funziona e tenendo il resto.
Un' attenta analisi dell' iniziale affermazione di questo articolo ci dice che esiste una modalità che funziona invero da collante tra le altre, ed è la Lotta.
Il fatto che le arti e le stesse persone siano sommariamente sempre classificabili tra strikers e grapplers ci mostra con tutta evidenza quello che il ring/gabbia fa vedere in tutti gli scontri MMA, e cioè che sia il grappler che lo striker trovano la loro impostazione confermata o vanificata nella fase di lotta in piedi. L'atleta che predilige percuotere sarà sempre in difficoltà una volta al suolo e vice versa, dunque sia il 'colpitore' che il 'finalizzatore' dovranno considerare la fase di lotta in piedi come l'anello debole della loro strategia e faranno bene a rendersi estremamente pronti nella Lotta, a meno di non veder vanificata tutta la loro tattica. Come potrà infatti lo stiker tenere il match in piedi contro un grappler aggressivo se viene sempre tirato giù? E in che maniera potrà il grappler volgere lo scontro al suolo se la sua Lotta non è decisiva e lo striker lo sfonda di botte mantenendo il match in piedi?
Per la sua velocità, esplosività e in particolare per il suo sofisticato arsenale di attachi alle gambe (i più utili probabilmente nelle MMA) un saporito mix di Greco Romana e Libera, con afflati di Judo e altre lotte, sta diventando -con il nome di lotta in piedi- il vero nucleo centrale o link globale delle MMA. Senza queste decisive abilità e le qualità di forza e reattvità alla fatica che lottare in piedi conferisce, oggigiorno un Vale Tudo non lo si può affrontare. Si può dunque affermare che la Lotta sia un po' il collante e la 'ginnastica' intrinseca delle MMA, e la “modalità intermodale”, visto che la sua efficace utlizzazione o neutralizzazione è indispensabile per le differenti tipologie di combattenti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...E non bisogna dimenticare che in strada il suolo non è elastico. Complimenti per il blog. :)
Franco.