giovedì, gennaio 31, 2008


LE INCREDIBILI ARTI MARZIALI
NON SPORTIVE PERCHE' 'MORTALI'
Courtesy dell amico bjjista sassuolese Pejo, ritroviamo i mattachioni svela-buffoni della serie video Martial Arts from Hell.
Posto qui un altra loro pregevolissima opera, che fa davvero scompisciare dal ridere, anche se ci sarebbe da piangere, dato che son tutte cose stravere.

martedì, gennaio 29, 2008

ITALIAN CONNECTION ALLA GRANDE
AGLI EUROPEI DI BJJ

Ancora non so il medagliere con precisione, ma sono metalli pesanti i nostri. Mezzokg oro nelle viola, Fede argento in finale vs Canudo nelle nere-master, Sandrino argento nelle marroni meiodpesado, Iuliano bronzo e tanti altri.

Nel tripudio generale vi segnalo una delle più importanti vittoria della storia del BJJ puramente italiano, la strasplendida ganzata del "Pittbull" milanese Andrea Baggio, oro nel durissimo torneo delle marroni master Il suggello di questa vittoria storica è stata la cintura nera presa sul podio.

Onore e gloria a questo bravo ragazzo dal sangue caldo, lottatore stoico e maestro raffinato del nostro amato jiu-jitsu. il Mundial ti aspetta, Andè, daje!



I GIAPPONESI CERCANO DI ORGANIZZARE
L'EREDE DEL PRIDE E RIPARTONO DA
LA FAMIGLIA GRACIE
Dopo l'operazione monopolista che ha visto l'UFC ammazzare il PRIDE (accordo tra Yakuza e Mafia spaghetti), i prodi samurai nippponici cercano disperatamente di riportare il boccino delle MMA in patria.
E' fresca la notizia che una nuova sigla, la World Victory Road, si affaccia al mondo professionistico con intenzioni bellicose. Industriali jap si uniscono per ripigliarsi lo scettro di questo sport, e 11 anni dopo il PRIDE inventato per battere i Gracie, adesso ci risiamo.
Mi sembra evidente che i giappi sentano davvero ancora come emorragia culturale grave che dei gaijin si siano appropriati della loro 'arte Ju' e che non intendano desistere dal riprendersi quello che considerano roba sua. L'olipionico di Judo Yoshida verrà opposto a Roger Gracie il 5 Marzo in questa infinita ricerca del tempo perduto. E' chiaro che in jappolandia MMA fa rima con Ju e dunque si ripropone la sfida tra l'alfiere nazionale e il titolatissimo fenomeno della famiglia 'spudorata'.
Se non fossero così maledettamente bravi e seri 'sti giallognoli, ci verrebbe quasi da compatirli, e invece non ci resta che ammirarli e tifare per loro, affinchè il centro delle moderne MMA ritorni lì, dove la gente s'intende di questi sport e ammira il valore guerriero.

venerdì, gennaio 25, 2008


UNA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA-O QUASI-DELL’EFFICACIA DEL BJJ
Mi sono fatto il sedere quadrato per apprendere il BJJ in questi anni, affrontando mille perigli per diffonderlo a Firenze e in Italia.

Credo di aver già scritto un centinaio di articoli, e tradotti dozzine, per spiegare le ragioni dell’alta efficienza del Brazilian Jiu-Jitsu in combattimento.

Mi pare di aver sottolineato almeno un biliardino di volte che il combattimento totale è composto di tecniche di percussione e di grappling, e di averne motivato allo sfinimento il perché.

Ho delucidato i neofiti sull’essenziale importanza dell’agonismo, del randori quotidiano in palestra e della preparazione fisica di tipo agonistico.

Ho contribuito a dissipare i dubbi che sorgono sulla parentela del BJJ col Judo, il cosiddetto Ju Jutsu ‘tradizionale’ e altri stili basati sul corpo a corpo, nipponici o meno.

Mi sono prodigato per l’adozione anche da parte di altre AM/SdC di alcune metodiche tipiche del BJJ, in quanto molto produttive per codeste arti pur così diverse nei metodi e nei fini, e dimostrando sempre in prima persona il perché.

Sono stato ben criticato per aver del BJJ mostrato i naturali limiti e empasse tecniche, dal basso della mia modesta persona.

Ho dato mediaticamente il sangue su internet per far avere alle MMA il riconoscimento che meritano, e così ai suoi professionisti.

Insomma, qualcosina ho detto e fatto sul BJJ e argomenti correlati, no? Ora però vorrei tornare alla fonte, ai Gracie e alla loro snobistica grandezza.
Mi riferisco alla prima e seconda generazione di questa famiglia, a Carlos ed Helio, fino a Carlson, al BJJ vecchia maniera.

Questi signori hanno permesso che il mondo venisse a contatto con una mentalità e tecnica marziale molto peculiare, emerse da una particolarissima serie di circostanze irripetibili.
Oggigiorno si è giunti alla totale demistificazione –potenziale almeno- delle arti marziali solo tramite le MMA, cioè la verifica sperimentale delle asserzioni in campo marziale. E lo dobbiamo solo ai Gracie, alla loro abilità e avidità di successo, senza le quali il vicolo cieco in cui erano finite le arti sarebbe ancora più orbo.

Per capire la validità o meno di qualcosa si deve per forza testarla, e farlo in maniera ripetuta e analitica. Le MMA stanno alle AM come Galielo Galieli sta alla storia del pensiero scientifico. Dunque, con la diffusione di internet i miti marziali si sono infranti e nonostante le ‘vecchie’ arti inefficaci siamo ancora tutte lì, la misura dell’efficacia in combattimento per fortuna non appartiene più alla cinematografia o ai racconti da spogliatoio.

La relazione è perciò questa: Gracie = nuova era delle AM/SdC, senza di loro e della loro arte nulla sarebbe stato uguale. Al di là della simpatia che si possa provare o meno per gli esponenti di questa famiglia brasiliana e per il BJJ in sé, i dati sono inoppugnabili.

Chi faccia un passo indietro con la storia si può domandare come facessero ‘sti Gracie a imporre così tanto la loro arte su esponenti pur fortissimi di stili efficaci, oggi anch’essi parte delle MMA. In fondo anche il sottoscritto sa benissimo come sia difficile aver a che fare con un forte pugile o wrestler, e l’ha detto tante di quelle volte..! Ebbene, bisogna considerare un assunto teorico del BJJ oggi un po’ sottovalutato: “Il 90% dei combattimenti finisce al suolo!”
Molti, incoraggiati anche dall’ottima “rimonta” degli striker nei circuiti principali di MMA considerano questo teorema una semplice boutade propagandistica dei Gracie sulle sottomissioni etc. Il fatto è che questa asserzione va riformulata e meglio spiegata. Io direi: “ Il 90% dei combattimenti vede uno dei contendenti arrendersi o andare KO una volta toccato il pavimento, per via di una spinta, colpo, caduta involontaria o proiezione”. Quindi il BJJ osserva semplicemente che, eccetto quegli scontri in cui entrambi rimangono in piedi e si allontanano, tutti gli altri match finiscono come tempo a terra. Anche un KO su diretto dx vede il malcapitato andare ‘per le terre’, è superovvio.

Posto che nel caso di un’aggressione in strada il primo colpo spetta all’attaccante, è stato statisticamente osservato che, complici tutti gli ostacoli del terreno, anche forti striker durante le risse vanno al suolo contro la loro volontà. Ad ancora maggior ragione una persona media, priva di strabilianti doti atletiche e di pugno fulminante, avrà moltissime possibilità di vedersi ruzzolato per terra in una rissa.
Partendo da queste semplici statistiche, si capirà presto che per quanto ogni scontro inizi in piedi, la sua fase più delicata sarà dopo, al suolo. Concentrandosi su quell’aspetto i Gracie memori di Maeda poterono così specializzarsi in quella dimensione dello scontro che più di tutte consente di cogliere la vittoria, per via della sua maggiore rilevanza, che ciò piaccia o meno.

Io penso che Carlos Gracie, il vero fondatore del BJJ, si fosse reso conto dell’importanza assoluta della Forza di Gravità e si fosse anche messo a fare e osservare centinaia di risse. La mentalità e la tecnica che Maeda gli trasmise lui le portò al massimo grado di efficacia, le rinnovò e traghettò migliorate al nuovo secolo.

Faccio notare una cosa IMPORTANTISSIMA. Il BJJ ha un arsenale piuttosto povero di proiezioni, prediligendo un mix di Judo-base e tuffi sulle gambe di stampo liberistico. In uno scontro MMA l’avversario avrà sempre e cmq la tecnica per difendere gli atterramenti, e se li aspetterà anche, ma in uno scontro da strada la prima opzione resta sempre la fuga, dunque a parte ciò i casi sono 2:
1) sono finito a terra comunque, per superiore abilità del nemico , errore etc.
2) l’avversario mi carica con i colpi

Nel secondo caso tutto avviene rapidissimamente, ed è l’avversario a scegliere il tempo, perché se ne abbiamo l’occasione fuggiamo e non stiamo a scambiare con lui. Al momento che l’aggressore ha scagliato un colpo possono avvenire solo 3 cose:
a) mi colpisce e vado al suolo, quindi sono al caso 2 di cui sopra
b) non mi colpisce per nulla e posso fuggire (1 opzione sempre)
c) ho un millisecondo per scagliare un colpo di sbarramento o abbozzare una parata efficace.

La maggior parte delle AM sceglie di concentrasi su una improbabile reazione di striking dopo un colpo ricevuto, ma ciò –seppur interessante- è come abbiamo visto statisticamente poco utile in caso di scontro reale con avversario più potente e aggressivo.

La situazione C è quella in cui il nemico si sbilanciato in avanti, con un vero affondo deciso. A quel punto un praticante di BJJ sfrutta ampiamente la sua energia cinetica per colpire/parare e prenderlo alle gambe o in cintura-base e trascinarlo letteralmente al suolo. Qui sarà imperativo concentrarsi sulla gerarchia di posizionamento, già descritta 1000 volte. Ricordo che lottare al suolo è un’abilità strettamente tecnica perché usa stimoli e catene cinetiche del tutto diverse da quelli della stazione eretta, un praticante di BJJ sarà cioè mille volte avvantaggiato rispetto al suo non-edotto nemico (molto di più di qualunque striker in una rissa) e lo svantaggio in termini di massa muscolare e forza si sentirà assai meno.

Letto così il Teorema del 90% appare inattaccabile. Il BJJ è un’arte marziale efficientissima, provata in tutti i contesti di scontro reale, ed una delle poche che adotta una strategia davvero innovativa rispetto al panorma degli stili sul mercato. Ciò non toglie che abbia i suoi limiti e che questi debbano essere eventualmente superati rivolgendosi a quelle arti funzionali le quali si sono specializzate nelle altre fasi del combattimento, cioè in pratica facendo MMA: imparare le Magic Four in contesti specializzati, con coach e sparring partner specialisti per poi unire e trascendere tutte le modalità.


INTANTO IN RUSSIA..
Mentre da noi va in onda la centomiliardesima replica dello 'spettacolo' della distruzione della Patria, la Santa Madre Russia risorge.
Lo Zar Putin si pone come uno uomo di stato vero al mondo, non semplice lacché dei Poteri Oscuri, e continua la sua opera di ri-virilizzazione del paese.
Non appare quindi strano lì che un altro Maestro di Arti Marziali e combattente inveterato assurga prima allo scranno parlamentare, agli onori di governo poi.
Vasilji Shestakov è da ora il responsabile del Centro Nazionale per l'Informazione in Russia.
Shestakov era il maestro di Judo di Putin, suo sodale di sofferenze sportive e morali negli agoni che videro lo Zar atleta e lottatore di buon livello.
I paragoni coi nostri politicanti, mostri deformi, ciccioni ributtanti e amebe sghembe per favore non ne facciamo, stavolta.
Italia affonda, Russia rinasce.

martedì, gennaio 22, 2008


TIFO A SENSO UNICO:
TITO ORTIZ AFFRONTERA' LYOTO MACHIDA
Il 24 Maggio, uno scontro che mi vedrà come non mai tutto sbilanciato per un combattente.
Tito è l'odioso per eccellenza, il chico latino sbruffone e con atteggiamenti da gangster col peggio degli USA e dell'America Latina.
Lyoto è il mio preferito, già lo sapete, brasiliano e simpatico, stiloso e contegnoso, l'avversario totale per il bruttissimo a vedersi Ortiz.
Nella serata che proporrà un altro scontro epico, BJ Penn contro l'antipaticissimo Sean Skerk l'UFC mi regala l'occasione di fare un tifo calcistico, gufando a tutto spiano e augurando al gradasso analfabeta Ortiz un KO di omeriche proporzioni ma solo dopo 2 round di annichilimento totale e sanguinolento.
Fonte: Sherdog.com

UN SOGNO CHE DIVENTA VISIBILE REALTA'

Se mi chiedessero:
"Mario, qual'è per te la vita da sogno? Se potessi, quale sarebbe il lavoro migliore e davvero gratificante da fare? In che modo lo vedi realizzato al massimo?"

Io risponderei che per certe nature umane l'unica vita davvero che valga la pena di essere vissuta è quella che la natura intima di certi uomini la realizza in pieno, essere cioè guerrieri di professione. Visto che la guerra moderna, coi gas e le bombe da 5000 mt. è vile et codarda, rimane l'unica opzione del combattente di professione. Per il sottoscritto, ben lo sapete, il vero combattente oggidì è quello di MMA, colui che allena tutte le modalità funzionali e le trascende, il vero artista marziale.

Vita da sogno è realizzare se stessi, crescere ogni giorno all'interno della propria vocazione e per un combattente stare a una scrivania non lo gratificherà mai al 100%, sprecando in un certo modo (in parte almeno) la sua venuta su questo mondo.

Di questi tempi fare il combattente è davvero difficile, specie per gli italiani, e permettersi una bella vita -non la grama china del buttafuori/palestricolo con le pezze al culo- risulta per tutti un sogno. Nle video c'è chi ce l'ha fatta: Alessio Sakara, unico connazionale passato al VERO professionismo con la sua entrata all' American Top Team. Alessione core de Roma merita con tutto il cuore questa chance, è un bravo ragazzo e un duro del ring, gli auguro tutto il bene del mondo.

Il video che vado a postare è girato per l'appunto all'ATT. Mostra in pratica una location straordinaria, una palestra di pro che si allenano seguitissimi, col massimo impegno e con i mezzi economici che meritano (seppur ancora troppo lontani da certi altri sportivi).

Vedere questi ragazzi incredibili stare insieme a sudare, imparare mille cose ogni giorno nello splendore della vita del combattente, mi commuove profondamente. Guardo loro e penso che quella meravigliosa sala, quella congrega di fighters, quegli allenatori -e quei contratti in tasca -sono il vero sogno che avrei voluto vivere io.

A chi menziona le asprezze e umane ingiustizie di quell'ambiente io rispondo che le bassezze e le miserie squallide di tutti gli ambienti professionali plebei e borghesi sono milioni di volte peggiori. Stare a spalare ferro in fabbrica o a leccare culi in ufficio ha tutti gli orrori del professionismo MMA moltiplicato per X volte, senza nessun vantaggio ai miei occhi. Le professioni contemporanee ti rubano l'anima, giorno dopo giorno se sei un borghese, figuriamoci un combattente dentro!

http://it.youtube.com/watch?v=JyCv4mm6CBc&eurl=http://www.americantopteam.com/news_detail.php?NewsArticleID=380

lunedì, gennaio 21, 2008


ANCORA UNA VOLTA:
ESSERE GROSSI CONTA TANTO, TANTISSIMO
MA ..NON BASTA !
Ci sono cose che ti lasciano stupefatto.
Tipo leggere commenti deliranti sul fatto che scrivendo una considerazione banale "essere grossi conta ma non è tutto" io negherei l'importanza fondamentale della stazza durante uno scontro fisico.
Se qualcheduno è incapace di leggere in italiano fino a 'sti livelli ciò mi dispiace, per lui dico. Per quanto si possa semplificare un argomento, ci saranno sempre dei mongoloidi inabili a capire persino il titolo..
Per i miei amici, conoscenti o semplici surfisti occasionali su questo Blog, mi dedico a ribadire:
quando due si menano E' LEGGE DI NATURA CHE MEDIAMENTE PREVALGA IL PIU' GROSSO
L'è chiaro o no? Bestia grande sbrana bestia piccola, si sa.
Però.
Un pitbull di 20 kg un labrador di 40 (doppio) se lo mangia per benino.
Una tigre di un quintale ammazza un bufalo di una tonnellata (dieci volte).
Un virus di pochi micron stermina una popolazione intera, se è per questo!
Dunque, o lettori distratti, essere grossi conta ma non è tutto.
Il semplice peso non assicura la vittoria, ognuno di noi ha notato questa realtà nel regno animale, e tra gli uomini è ancora più vero.
L'efficacia dei sistemi di arti marziali si verifica nello scontro reale, ma dato che le risse comuni non rispondono a criteri di verificabilità e riproducibilità, solo lo scontro 'reale' ma da ring/tatami ha un senso statistico. Nulla di più ampio in termini di regolamento è concepibile del free-fight, dunque esso è il metro statistico delle AM per eccellenza.
E' importante notare come il Vale Tudo(MMA) vada inteso sempre SIA come sport SIA come umana attività volta a verificare le affermazioni in campo marziale. Dunque, 15 anni di MMA in tutto il mondo ci danno abbastanza materiale statistico, insieme a molti altri dati, per verificare che: il peso è fondamentale nello scontro aperto ma non è tutto.
Dunque, presi due uomini di eguale peso ed esperienza agonistica si può affermare che il più pesante probabilmente vincerà; ma si può anche affermare che messi di fronte un cittadino medio privo di esperienza agonistica a contatto pieno e un campione di MMA professionista il secondo vincera quasi certamente, anche se nettamente più leggero. Il risultato è che un culturista di 100 kg viene usato come punchingball e devastato da un valetudista di 70 ben addestrato.
Si ritorna al discorso inziale.
Essere grossi aiuta, è tanto importante, ma NON basta. Si può anzi affermare che un ciccione sedentario di 120 kg di lonze sarà usato per pulire il pavimento dal campione mondiale di MMA del peso di 60kg: la metà esatta.
La differenza la fa la preparazione in arti da combattimento funzionali unita all'esperienza del ring. Tutto ciò dati alla mano. Un uomo grosso ma inseperto ne piglia statisticamente da uno esperto e leggero.
Via via che il differenziale di 'tecnica' (esperienza, addestramento etc.) si riduce, aumenta COM'E' OVVIO l'importanza della massa muscolare. Non esiste nessuna certezza però che il grosso addestrato batta sempre e comunque il piccolo addestrato, e nel vecchio post ho circostanziato l'affermazione con diversi video inconfutabili.
Nemmeno quando il Grosso è pure un campionissimo, una stella dello sport in questione si può dire che vincerà un piccolo co-campione.
Nel video che segue si vede il mitico e fantasticissimo Leo Vieira dare una lezione di Submission al pur sempre grandissimo Mark Kerr.
All'epoca Mark era in massima auge..e pure 120 kg. Accanto a lui Leo sembra un bimbo, eppure..eppur SI MUOVE!

martedì, gennaio 15, 2008


Quote del giorno:
"Interiormente sii libero da ogni speranza e desiderio, ma esteriormente fa' ciò che va fatto.
Senza speranza nel cuore, vivi come se fossi pieno di speranze. Vivi col cuore ora freddo e ora caldo, come chiunque altro. Interiormente rinuncia all'idea "lo faccio io", tuttavia esteriormente impegnati in tutte le attività.
Questo è il modo di vivere nel mondo, completamente esente dalla minima traccia di ego."
Maharamayana

venerdì, gennaio 04, 2008


JITSUKA di TEAM CENTURION OVUNQUE !

Scorrazzando per il Tubo ho clamorosamente scoperto l'ennesimo mio allievo (in attività o ex) che si fa ganzo con le cose "mie" ma senza citarmi.

Qui un Professor professionista di Capoeira impiega il Jiu-Jitsu centurionico a manetta in una roda un po'..'sgarzolina.

Pedrinho,ragazzaccio!Mai che tu passi a salutare il tuo insegnante di BJJ, sempre a caccia di gonnelle!

http://youtube.com/watch?v=q-G8J6oxggs



IL GIOVANE DRAGO SUGLI ALLORI
Lyoto Machida doveva chiamarsi Ryuta, cioè drago in giapponese. Il padre nipponico fu però convinto dalla moglie che i brasiliani avrebbero confuso il pargolo con una femminuccia per via di quella vocale in finale.
Forse fu per questo che il destino virile di Lyo fu segnato, e divenne un eccezionale combattente. Cresciuto a pane e arti marziali dal babbo sensei di Shotokan Karate il ragazzo si tramutò nel miglior LHW oggi al mondo. All' UFC 79 ha con mia grande soddisfazione fatto vedere i sorci verdi al titanico judoka africano del Team Quest, Tierry (nonché finalizzandolo al suolo con un kata-gatame), e da imbattuto prenotandosi ad alta voce per il titolo oggi nelle mani di Quinton 'Rampage' Jackson.
Lyoto sta mostrando al mondo un meraviglioso modo di interpretare le MMA nel rispetto della tradizione marziale. Addestrato come tutti i pro nelle "magic 4", Lyoto vanta una nera di BJJ e uno striking pulitissimo. Dal lascito paterno ha però trattenuto quella serietà e contegno tipici dell'eredità orientale, ponendosi come un mixed-martial-artist nella tecnica e nel fisico ma con la sobrietà e le altre caratteristiche positive di solito imputate alla dura legge del Dojo.
In febbrile attesa che questo favoloso lottatore detronizzi l'odioso detentore attuale e sia campione insieme ad Anderson Silva e Minotauro (:tra poco), mostrando che il Brasil-e ancora è la Mecca delle MMA, gli invio tutto il mio sincero rispetto e ammirazione.

mercoledì, gennaio 02, 2008


ESSERE GROSSI CONTA ?
Si, conta. Conta tantissimo in senso assoluto, mica siamo a Fantasilandia, con le leggende marziali del vecchietto cinese che butta giù il Campione col mignolino. Conta a bestia, però non è tutto, anzi.
Posto qui il recentissimo match professionistico che ha visto il Campione del Mondo di MMA, il russo Fedor Emelianenko contrapposto al kickboxer corerano Choi. Nel video si vedrà un Fedor grande nemmeno la metà del gigantesco picchiatore asiatico ma.. http://youtube.com/watch?v=P3QzX1ZadJM&feature=related
Ciò detto e mostrato, voglio ricordare che Fedor ha una forma atletica stratosferica e una forma mentis incredibile, creata in una vita di combattimento sportivo e militare (ex gruppi speciali URSS); quindi si potrà giudicare da soli.
Poi ecco un altro video famoso, lo scontro -sempre totale- tra il M° Royce Gracie e il più celebrato sumotori di tutti i tempi, Akebono. Qui il divario è addirittura da film a cartoni animati, vista la mole infinita del Jap e la taglia magrolina (qui siamo senza davvero forma atletica di rilievo) del guerriero brasiliano di Jiu-Jitsu. http://youtube.com/watch?v=_Z3XgEKCVTk
Attenzione s non malgiudicare! Il Sumo è uno sport professionistico, e Akebono, seppur grasso, oltre che veloce è un atleta in grado di piegare i ferri da cavallo con una mano..
Segue un altro incontro famoso.
Questa volta il grOsso il grAsso non sa nemmeno cosa sia, si tratta del fenomenale lottatore olimpico USA Dan Severn contro di nuovo Royce Gracie (80 kg moscetti). Severn aveva studiato attentamente il sistema dei Gracie ed era quindi pure avvisato, oltre che sui 120 kg definito... http://youtube.com/watch?v=tgahDezNBqA&feature=related
Segnalo questi video con il preciso intento di sfatare un alter-mito, cioè un mito anti/mito, quello del GROSSONE che batte il combattente addestrato. Come si vede un semplice divario di taglia, anche se di molto utile, non può bastare. L'importante però è ricordare che non basta contro dei veri combattenti, quelli che si menano sul serio in palestra e sui tatami/ring ed esercitano arti funzionali, testae in ogni contesto.
Contro i 'marzialisti' delle arti morte, senza sparring e gare, di solito il muratore incacchiato vince a mani (callose) basse, ricordo ancora una volta.