martedì, maggio 06, 2008


SUDORE E SACRIFICIO PER I GIOVANI?
NO GRAZIE
C'era una volta l'Italia di Girardengo, il campione di ciclismo. C'era una volta l'Italia agricola, povera ma bella, dove si facevano tappe al Giro da 17 ore su carriarmati di bici da 20 kg.
C'era una volta l'Italia di Primo Carnera, di Nuvolari e anche di Benito Mussolini, Italo Balbo e del comandante Nobile, c'era una volta un paese dove le figure di spicco erano virili e i gay le nostre italiane li pigliavano a calci nel culo.
C'era una volta un paese povero ma non miserabile, agricolo e non inquinato, senza slums e periferie degradate, senza immigrati prepotenti e mostruosità architettoniche, c'era una volta un paese ingenuo ma bellissimo, col mare azzuro e fiumi balneabili.
C'era una volta un paese che ebbe 1.500.000 domande di arruolamento per una guerra italiana in Abissinia e scontri di piazza per entrare negli uffici di leva.
C'era una volta un paese in cui il servizio militare svezzava i ragazzi e che tutti accettavano con orgoglio, c'era una volta un paese in cui le donne dicevano:"un uomo che non va bene per il Re non va bene nemmeno per la Regina!".
C'era una volta un paese dove un tizio col rimmel e il lucidalabbra non arrivava vivo all'angolo, c'era una volta un paese in cui donne con i controcoglioni lavoravano e sfamavano moltitudini di marmocchi, accudivano i genitori anziani e la sera scopavano con la forza di mille turbine.
C'era una volta un paese in cui tutti i ragazzi sognavano una realizzazione virile, nell'esercito o sport o professione che fosse, e in cui la Boxe, la Lotta e la Scherma erano considerate normali e quasi obbligatorie abilità per CHIUNQUE.
C'era una volta un paese povero, dove però c'erano asili gratis per tutti i bimbi, e colonie estive pagate dallo stato.
C'era una volta un paese con le scuole superiori migliori del mondo, dove nessun allievo si sognava minimamente di fare il simpatico con i professori, c'era una volta un paese dove -come a Sparta- il genitore che vedeva il figlio fare il prepotente con un adulto lo corcava di botte fino a mandare il giovanotto in ospedale.
C'era una volta un paese moralista ma morale, dove un sospetto gettava nello sconforto e una segnalazione ai carabinieri dritto alla canna del gas.
C'era una volta un paese all'avanguardia, il primo a trasvolare l'atlantico in squadriglia, a creare autostrade moderne, la cassa-malattia e le ferie pagate, a meccanizare l'agricoltura e di mille altre innovazioni, dove l'immondizia venne sempre regolarmente raccolta e smaltita anche sotto i bombardamenti.
C'era una volta un paese in cui ai genitori si dava del Voi, in cui agli anziani si cedeva il posto in corriera e in cui nei ministeri l'usciere in divisa apriva il portone dicendo buonasera.
C'era una volta un paese contadino e perbenista dove però i ragazzi erano tutti sessualmente attivi e non con gente dello stesso sesso, un paese dove le puttane pagavano le tasse e venivano visitate 1 volta alla settimana.
C'era una volta un paese semplice e con poche cose da fare, dove però le donne potevano girare sole di notte in qualunque parte della nazione e i rari stupratori facevano subito la fine del topo in carcere.
C'era una volta un paese provinciale e senza Golf GTI ma dove nessun investitore scappava abbandonando la sua vittima, e se capitava veniva linciato dagli astanti.
C'era una volta un paese in cui le medaglie le si davano agli eroi e non ai calciatori, e dove gli eroi erano quelli che morivano per la Patria e non per gli interessi petroliferi nemici.
C'era una volta un paese dove emigravano i braccianti disoccupati dell'entroterra siciliano e non i laureati di Milano o gli industriali.
C'era una volta un paese sano, ottimista, con un futuro davanti.
C'era una volta un ITALIA maschia, marziale. Ora non c'è più né Italia né futuro per nessuno.

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