mercoledì, gennaio 14, 2009


"DIFESA PERSONALE"
ESISTE?
Esiste la possibilità di apprendere in palestra, tramite normali corsi di arti marziali o simili, a difendersi tout court da un'aggressione?
La risposta è NO.
In palestra -repetita iuvant- si può infatti solo (ma non è poco..) imparare a combattere, sviluppare cioè quelle abilità legate ad affrontare a mani nude -escludo se ci sono lame o pistole- un uomo che ci attacca, e questo secondo varie modalità.
Infatti è altrettanto impossibile replicare le infinite variabili di un confronto tra esseri umani e la tempesta ormonale che ne consegue quanto rendere veristica al pari di una guerra una semplice esercitazione militare. Nel nostro DNA, nel profondo del nostro subconscio stanno ben piantati blocchi, paure individuali e della razza, traumi ,e tutta una miriade di "cose" il cui emergere e dipanare è il VERO compito di un'arte marziale. La paranoia dell'essere aggrediti, la fissazione malata dei colpi mortali, l'incistarsi sull'accumulo di tecniche e il rifiuto del virile confronto da ring/tatami sono in effetti una MALATTIA, un regresso dell'Ego e sono a mio parere da considerarsi antitetici (opposti) alle discipline da combattimento funzionali, lo sapete.
In un vero confronto, anche solo verbale col capufficio, emergono quei pilastri di forza caratteriale che si sono piantati afrontando se stessi (le proprie paure) ed esorcizzandole, almeno in parte. SaperSI forti DENTRO ci rende forti FUORI, tranquilli e al di là della necessità di dimostrare qualcosa a chicchessia. Ecco perché i grandi pugili,olimpici di Lotta e Judo, campioni di MMA etc sono persone così rilassate e che non fanno di norma risse. Sono giunti all'equilibrio interiore (che non vuol dire siano emuli di Ghandi!) tramite un incessante "psicoanalisi da tatami", tramite infinite legnate prese in amicizia e cordiale cameratismo prima, nella virile competizione poi.
La 'difesa personale' in sé non esiste, le varianti dell'incontro/scontro tra esseri umani sono troppe; come la catalogate voi una ridda di borsettate tra casalinghe in lizza per i saldi? E le spintonate tra bambini all'asilo? Un focoso urlìo tra colleghi davanti alla macchina del caffè? In nessuno di questi casi sarebbe 0% utile attacare i genitali o mescere ginocchiate in bocca, eppure sono situazioni miliardi di volte di più comuni dell'improbabile-mitica aggressione del bullo nel vicolo cieco (anche se pur esiste). Seguitemi: per tutti i casi più importanti o diffusi di scontro fisico, inclusa la classica scazzotata nel traffico auto, le cd arti 'marziali' o corsi di DP hanno zeppato la testa del praticante di attributi/riflessi inutili e anzi dannosi, che o lo bloccano tipo stoccafisso o lo inducono a reazioni spropositate che ne demoliscono inutilmente la fedina penale.
Come ho detto troppe volte, per la mia ventennale esperienza di atltea, coach e professionista della security, le persone che sanno 'difendersi' in maniera equlibrata sono solo quelle che hanno sviluppato:
1) fisico forte e resistente tramite preparazione fisica funzionale
2) abitudine a colpire ed essere colpiti, ma anche proiettati e bloccati al suolo
3) capacità di gestire l'adrenalina (sparring vs avversari non collaborativi ed esperti, gare, risse)
Come si vede il BJJ che propagando e insegno con onore ha dei 'buchi' (capacità di prendere e assestare colpi) e non ci nascondiamo dietro un dito, anzi, lo si dice ampiamente.
Il praticante medio di BJJ è mio modo di vedere cmq il meglio attrezzato per il confronto reale, dispondendo di una strategia che gli dà la capacità di gestire tutte le fasi di un combattimento e in particolare l'unica dove la sua probabile ineriorità fisica può essere volta al meglio, la fase al suolo. Il BJJ rende particolarmente forti psicologicamente per la sua capcità di infondere sicurezza al praticante, abituandolo al conttato fisico quotidiano contro persone assai più pesanti ma anche per la semplice ma fondamentale abilità di tenere sotto controllo una persona senza massacrarla. Ciò non toglie che, come dico sempre, è la specializzazione che rende forti, ma anche parziali, ed è per questo che per il mio logo ho scelto la dicitura Mixed Martial Arts pur io gestendo un team di BJJ!
Se escludiamo le discipline sportivo-marziali, che per necessità le sviluppano di suo queste caratteristiche psico-fisiche utili al combattere, a cosa si dovrebbe rivolgere in alternativa un aspirante "picchiatore"? Al Rugby.
Il Rugby (che io cmq non ho mai praticato) insegna la forza caratteriale e muscolare, il senso del gruppo e abitua al contatto pesante, dà valore al fiato e ad assestare qualche bella legnata in amicizia all'avversario. Insomma, sviluppa attributi virili. Non è per nulla a caso che nei paesi dove le MMA viaggiano bene, gli ex rugbisti sono un fottìo tra i fighters o tra i pro della security, ça va sans dire.

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