venerdì, marzo 06, 2009


CULTURA MARZIALE,
CULTURA DELLO SPORT,
CULTURA TOUT COURT.
"Cinque italiani su cento sono analfabeti, trentotto su cento leggono con difficoltà una scritta semplice, l'abitudine alla lettura di libri non coinvolge più del venti per cento della popolazione. "
Il benessere inteso come dare uno scopo all'esistenza è di tipo umano e non simile a quello delle bestie quando si ricorda il motto dantesco: "Fatti non foste a viver come bruti". Ordunque, amici, vi pare possibile che la generale mestizia e grave situazione socio-economica della nostra digraziata Patria non abbiano un tintinnino a che fare con la notiziola che il 38% della popolazione legge con difficoltà una semplice scritta? No vero, eh?
Come ho già avuto modo di ribattere -mila volte, TUTTE le grandi nazioni d'ogni tempo quando furono grandi ebbero in MASSIMA stima la cultura marziale, assieme alla cultura in generale, della quale la prima è parte integrante. Insomma, ogni vera civiltà, a partire dai Patres Romani, dal suo crescere sino all'apogeo fu sempre fucina d'ingegni: filosofia, politica, scienze, combattimento.
Prendiamo l'antica Roma, l'impero Yamato, l'India vedica, il Regno di Mezzo cinese, o qualunque ammirabile esempio di civiltà che voi vogliate: l'idea dell'omo-animale sprofondato a dilettarsi di sciocchezze appare alla fine di questi imperi e contestualmente a una caduta dei costumi unita alla disaffezione per il Mestiere delle Armi. Prima, quando queste realtà sono sane e rigogliose, non difettano né di IDEALI né degli uomini tosti e determinati per metterli in atto.
Quando le civiltà decadono e diventano semplici civilizzazioni, puri assembramenti senza fini comuni né futuro, ecco che emrgono i cicisbei, le maridedefilippi e gli intellettualini spalle a gruccia, tutti tronfi del loro relativismo sofistico inutile. La necrosi della civiltà è un Unione Europea qualsiasi (abbaraccamento di genti disunite in tutto e quindi schiave dei demagoghi) così come lo è un professorino lezioso e deforme di fronte ai virili genii alla Socrate insieme Platone e Cesare o Adriano.
Io, nel mio piccolo, mi reputo sia un onesto cittadino amante della storia che un ricercatore in campo marziale. Ho potuto studiare e collegare direttamente i due campi e -come molti altri assai più insigni di me in precedenza- ho fatto divulgazione sulla necessità et utilità maxima del COLTIVARSI, dello studiare ed allenarsi intesi al continuo sforzo di migliorarsi da ogni punto di vista: spirituale, mentale e fisico.
Uno stato libero e sano non può esistere senza stili di vita che mirino a unire le persone in uno sforzo comune e trascendente, ed è a questo fine che vennero sempre diffuse colà in cui si avanzava nel futuro le arti che mirano a far crescere gli attributi (in tutti i sensi) ai cittadini. Solo un potere malvagio ci può volere tutti deboli e divisi, senza scopo, e solo un siffatto Mostro può e deve de-bellarci tutti.
Come recita l'adagio "Mens sana in corpore sano", ricordando che trattasi di una ricetta: una mente sana alberga soltanto in un corpo sano e viceversa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

devi avere molta confusione nella testa.OGNI CIVILTA' HA UNA CULTURA DELLA GUERRA.NON E' MAI ESISTITA UNA CHE NON NE ABBIA AVUTA.
i CICSBEI SI SONO AVUTI SEMPRE E HANNO COVISSUTO CON LA "CULTURA"
PRIMA DI SCRIVERE ACCULTURATEVI