sabato, ottobre 10, 2009


L' INCREDIBILE STORIA DI SAKURABA
Come ho scritto qualche giorno fa, il prode Kazushi Sakuraba, da me considerato il più coraggioso combattente di MMA di tutti i tempi (oltre il limite della follia per certuni), è simbolo vivente delle stranezze della storia e della circolazione delle idee e conoscenze nel vasto mondo.
Negli anni '90 Saku venne ribattezzato "The Gracie Hunter" in quanto alla sua persona fu affidato il nazionalistico compito di difendere l'onore di Yamato davanti all'intollerabile pretesa della famiglia gaijin Gracie di rappresentare il vero Jiu-Jitsu, arte nipponica per eccellenza.
Andò come andò che questo stratosferico grappler mise in riga tutta una serie d'esponenti del clan carioca più famoso del mondo, e come ho già esposto, l'orgoglio nazionale fu vinto da un purissimo esponente della Submission europea, il Catch Wrestling! Saku è infatti un arci-tecnico allievo di un noto maestro europeo, Robinson, emigrato in Japan per rivelare le sue rare competenze in quest'arte così sconosciuta ai più. Qui un esempio di cosa sto parlando.
Ho già esposto su questo blog quanto alto fosse il livello dei catch wrestler dell'inzio del secolo scorso (vedi storia di Ad Santell) e ora voglio aggiungere un video molto ben fatto in cui si analizza l'eccellente grappling del mito Saku, prendendo spunto da uno dei più eleganti e tecnici match di MMA mai disputati, quello dell'eroe jappo vs. il jitsuka afrocanadese Carlos Newton.
Quest'egregia ricostruzione step-by-step ci informa di molte denominazioni dell'arte di Saku, e ci permette di confrontarla con il da noi meglio conosciuto BJJ.
Al di là delle chiacchiere però resta il fatto che tutti i tornei più importanti del mondo NoGi sono dominati da jitsu players e i rappresentanti del Catch non riescono proprio a fasi valere, al di là di macroscopiche quante rare eccezioni tipo il nostro Saku o il colossale Josh Barnett. Come mai?
La risposta è: evoluzione tecnica.
Il Brazilian Jiu-Jitsu è 1000 anni avanti nella continua ricerca di METODI e nella strenua lotta alla fossilizzazione stilistica. Questo ha consentito una ininterrotta accumulazione di leggeri miglioramenti uno sull'altro, a partire dal concetto di "guardia" e posizionamento uber alles, così spettacolarmente assenti in altre lotte (i catcher si vantano di tentare sottomissioni dalle posizioni più impossibili, ad esempio). Questo, unito alla risoluta e irremovibile ricerca del movimento morbido, del JU, ha dato modo a schiere di persone normalissime come basi atletiche, di interessarsi e arrivare ad ottimi livelli, apportando enormi dosi di varietà ed esperienza al mondo del BJJ.
"Jiu-jitsu is personal efficiency to protect the weaker, which anyone can do. It is the force of leverage against brute force." -Helio Gracie
Detto questo si può notare immediatamente che il differente approccio ha generato una ben diversa esecuzione generale al di là di molte somiglianze, così che il Jiu-Jitsu è l'unica forma di grappling a dire la sua quando si è schiena a terra, mentre altre famose sono molto efficienti solo nel top game (Judo, Sambo etc). Nato per il debole da opporre al forte e non per il superatleta, il BJJ studia da subito cosa fare nelle situazioni più incresciose che capitano ai magrolini, e da questa differente visione derivano tonnellate di differenze.
Mentre il CACC -Catch-as-catch-can- in tutta la Gran Bretagna era rimasto a disposizione di un solo minuscolo manipolo di facinorosi e si stava estinguendo, il Jiu-Jitsu prosperava nella terra do Ordem e Progresso, fino a invadere il pianeta. Il differente approccio psicologico e mentale aveva fatto la differenza. E in fondo ci sono voluti i Gracie per far tornare fuori l'interesse per il morente CACC(tra l'altro esistente anche in una esotica sua versione brazileira, la Luta Livre, ma questa è un altra storia..), che altrimenti a quest'ora sarebbe ingloriosamente fuso nell'obbrobrioso Show-wrestling e perso alla memoria umana.
In seguito infatti i brasiliani si rifecero sotto e dei loro esponenti (Silva, Arona) fecero mortadella del povero Saku, perché le MMA da loro si erano evolute.

3 commenti:

Francesco La Manno ha detto...

Articolo fantastico!Complimenti Mario!

Anonimo ha detto...

Non mi sembra che infilare le dita negli occhi del tuo avversario (come fece Arona) rappresenti una grande evoluzione tecnica...se poi vogliamo parlare del fantastico jiujitsu della "black belt" Silva, accomodiamoci... :P

Mario Puccioni ha detto...

Arona a Saku lo ha fatto a fettine, mettiamoci l'animo in pace, altro che scuse, e Wand lo ha suonato senza nessuna pietà, usando il SUO BJJ/grappling per NON andare al suolo e rendendo quindi il grappling di Saku di valore ZERO.
Qui sta l'evoluzione e il valore di un sistema/mentalità.

P.S.
Wand ha quasi finalizzato di triangolo Yoshida (medaglia d'oro olimpica nel Judo), qualcosina a terra la sa fare..