giovedì, novembre 26, 2009


ARTI MARZIALI REALI
PER
LA CRESCITA PERSONALE

Naturalmente mi riferisco a un nebulosissimo campo, dai contorni indefinibili a parole: quello dello sviluppo personale.

Rifiutando insomma la guerra retorica coi sofisti e andando al sodo, si può vedere l'arte da combattimento come uno strumento a tutto tondo, che migliora la vita del praticante fuori dal tatami, posto che la persona in oggetto affronti l'arte (anche) con questo scopo e ne comprenda la portata. E' infatti impossibile usare uno strumento nel suo senso precipuo se non lo si vuole fare, è chiaro.

Fare i discorsi cosmici alla Ghandi o alla Osho non è il mio mestiere, eppoi nel BJJ si è sempre concreti e spesso anche dissacratori, però per una volta vorrei che anche i più 'sport-oriented' dei nostri iscritti si rendessero conto che il Jiu-Jitsu -o la Muay Thai etc.- sono scienze della persona umana assai complesse, con molti e diversificati rami d'applicazione, e il cui fine ultimo non è insegnare a picchiare meglio bensì farci diventare migliori punto.

Il focus dell'arte marziale reale è la paura, l'ho detto molte volte. Partendo dalla più basica e radicale delle emozioni umane, dal motore di tutte le attività di noi bipedi, usandola come propellente e guida allo stesso tempo, le AMR insegnano una cultura del corpo, una rinnovata socialità e un approccio alla vita intiera che poi, VOLENDO, si può usare per ogni tipo di problematica che ci tocchi affrontare.

Non sono qui a far la pubblicità agli effetti speciali, non è che facendo Lotta o JJ etc. uno diventi il saggio della montagna, queste puttanate bestiali le lascio agli 'stili magici', noi non vendiamo verità. Dico solo che se un praticante riesce a comprendere l'ampia portata che certe pratiche hanno per migliorare la vita e il carattere, può letteralmente trascinare in tutt'altre e migliori direzioni il suo percorso terrestre.

Vivere sobriamente, curando la dieta, evitando fumo e droghe, allenare il corpo e fisicamente sudando via lo stess accumulato, imparare a non temere il prossimo e crescere di sicurezza in sé stessi già sono risultati giganteschi; da questi punti fermi chiunque può riuscire ad accumulare abbastanza energia nervosa e spirituale per affrontare al meglio tutti i casini che gli pioveranno addosso.

Il M° Helio Gracie affermava con decisione che un vero esperto di Jiu-Jitsu non aggredirebbe mai una persona indifesa, perché l'arte dentro di lui lo impedirebbe.
Io concordo con il trapassato mestre, per esperienza diretta so con certezza che mai un vero combattente e artista marziale reale si troverebbe impegolato negli atti più vili, dato che per arrivare a essere appunto un vero combattente ha dovuto modificare il proprio carattere così radicalmente nella direzione opposta. Un grande maestro giapponese infatti affermava che -pensate un po'- praticare certe arti marziali non è un piacere ma un dovere civico.


Nessun commento: