domenica, febbraio 07, 2010

LA CORRETTA IMPOSTAZIONE di
UNA LEZIONE DI AM/SdC
In realtà avrei potuto scrivere "di ogni allenamento" ma data la vastità del concetto e sua imprecisione nell'uso comune, l'avrei fatta fuori dal vaso.
Chiedo vènia ai miei lettori più avanzati nello sport e/o nelle arti di Marte, per loro e per i frequentatori più assidui del blog si tratterà di rileggere cose stantie, ma lo faccio in considerazione del fatto che si aggiungono continuamente visitatori dalle origini più disparate e non sempre adusi alle verità del dojo.
Una lezione-tipo di combat training dovrebbe essere gestita semplicemente con logica e pazienza, assomigliare come curva di intensità a una collina dai fianchi non troppo ripidi. Si deve capire che il corpo umano è una macchina perfetta, e che richiede una messa a punto incessante per funzionare al meglio.
Dunque una sessione di allenamento non deve MAI venir meno alle cautele che si prenderebbero per una auto ben prestazionale, e cioè partire a freddo, per fare un esempio.
Un pignolo riscaldamento è obbligatorio, partendo da quello articolare (le nostre giunture ci mettono di più dei muscoli per entrare in temperatura), salendo progressivamente di intensità, da quella di un leggero jogging a quella degli scatti per intendersi.
Vi prego di dare la massima attenzione alla schiena, delicata com'è, e di NON eseguire stretching STATICO durante il riscaldamento, che è un controsenso, dando invece spazio agli slanci.
Una volta ben carburati, si darà il via alla fase di tecnica. A mio modo di vedere questa porzione dell'allenamento non dovrebbe superare mai un terzo del totale, pena il rischio di buttare troppa ciccia sui carboni e di dimenticare parecchio, ostacolando la memorizzazione corretta.
La parte 3a e più corposa della lezione andrà dedicata allo sparring o alla tecnica libera a coppie. A questo punto siamo abbastanza in palla per dare il meglio di noi avendo già esaurite le richieste più concettuali e mnemoniche della tecnica, e quindi si dia il via alle danze. Drill a coppie, colpitori, guanti/randori etc, questa è la zona di vero sviluppo del nostro training, si va in crescendo fino a livelli di fatica abbastanza elevati.
Ultima ma importantissima fase della lezione: il raffreddamento.Vi VIETO assolutamente di abbandonare la sala in fretta&furia ancora madidi di sudore dopo lo sparring, e di gettarvi obbrobbrosiamente a dirotto nelle docce. Si deve raffreddare il corpicino, riportando la tonicità e il battito cardiaco a livelli di riposo, e con pazienza. Una seria dose di stretching statico (bitte..ancora focusing sulle catene cinetiche posteriori, ja?) e poi allora ok, se n'annamo a cambiasse.
Dò per scontato che nessuno al mondo sbagli questo articoletto per una sorta di ricetta universale da applicare sempre&cmq. E' solo un pro-memoria di come andrebbe sempre gestito un allenamento di AM, fatte salve tutte le possibili varianti ed eccezioni che la immensa difformità dei casi consente. Mi sembrerebbe infatti sommamente idiota credere che il riscaldamento a Manaus o a Oslo siano da gestire uguali, o che a Anderson Silva in preparazione per il titolo e al sig. Lommaruolo si possano richiedere paro paro le stesse identiche cose..
E' solo uno schema, ma importante.

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