mercoledì, maggio 12, 2010


XC1 REPORT



Lanciati nell'Alfa Romeo rossa del mio collega lottatore&arbitro Stefano"Raspa"Raspadori, domenica con un gruppo fomentato per le MMA ho percorso in lungo la penisola sino alla volta di Genzano di Roma, nei castelli.

Dopo la prima di giugno, toccava vedere se l'XC1 di Peroni e De Santis avrebbe retto alla distanza. L'esordio di giugno era stato col botto, ed è difficile replicare, si sa. Ci attendeva un card interessante certo ma non all'altezza della precedente, una location in do minore.

Alla fine la serata è filata liscia, i match sono stati tutti belli e godibile davvero è stata l'idea di fare "Italia contro il resto del mondo", mettendo davanti quasi tutti i migliori atleti nazionali a opponenti forestieri.

I fasti del primo evento naturalmente non si sono visti, a cominciare dal palazzetto e dall'affluenza di pubblico (complice un marketing misteriosamente inesistente). Sarebbe stato d'uopo rimpolpare la card con una preliminary ben più corposa, così da dare la sensazione di aver meglio spesi i propri soldi al viziato pubblico italiota. Peccato anche per il forfeit all'ultimissimo minuto del francese opposto a Santi; il pratese è in forma ed era molto atteso.

I match:

I due esordienti si mazzolano benino; tko dalla monta piuttosto veloce.

Il simpaticissimo guerriero milanese Christian"Mano de piedra"Binda non delude le attese e offre un bello spettacolo, e un match per me facile da arbitrare; subisce all'inizio il grappling del croato ma si riprende e finalizza alla 2a di mataleao.

Il reuccio del paese si scontra con uno sloveno; si vede che l'indigeno in piedi è capace come striker e infatti scorre il sangue tra i due, ma una volta pressato alla gabbia e messo sotto, fa mostra di non avere quasi nessuna formazione nel grappling e costringe il Raspa a chiamare lo stop: tko.

Incontro alla dinamite tra la jappa e la mascolina brazileira della Luta Livre! nei primi due round la tatuata mascolina brazil mette sotto la gialla a furia di take down. Dapprima mi fa cagare sotto che pare il kata gatame sia entrato (non volevo un altro strangolato a occhi aperti..) ma la piccola samurai (ben 39 match all'attivo) non molla; poi la mulatta si arrampica d'un balzo e chiude la RNC in piedi, ma la gialla è un osso duro, resistenza assoluta, e via così per 2 periodi. Al 3° furioso round la brasileira finisce letteralmente le batterie e la jap viene fuori: legnate a palla sul muso e un high kick cannonata che mette Ko in piedi la colored: mi butto in mezzo e stoppo, TKO.

Michele Verginelli una garanzia. Ancora una volta il match più spettacolare è il suo, 3 durissimi round con un sorprendente franzoso che proprio non ci vuole stare a perdere. Alla fine Mike riesce a convincere i giudici all'unanimità e si conferma il più esperto e probabilmente spettacolare atleta italiano. Domina il gioco in piedi e -nonostante qualche defaillance- anche a terra: vittoria netta.

C'è la cintura in palio dei -93Kg tra il forte croato Maro Perak e lo sfidante Matteo Minonzio, e si vede da subito. Le scintille nel pre-fight mi obbligano a far da pompiere e tenere i due fermi ai lati come scolaretti, per ghiacciarli un po'.

Il primo round è emozionante, molti cambiamenti di fronte, Matteo fisicamente sta bene ed evidenzia notevoli miglioramenti nel ground game. Il suo problema è però forse sempre il carattere troppo emotivo, problema che non affligge lo slavo, il quale è conscio che ci sono 5 lunghi round da 5 minuti, e attende con pazienza il calmarsi delle acque: subisce un po' ma gestisce con calma. Alla seconda ripresa Perak attacca un armlock che Minonzio all'inizio stava difendendo bene, perdendosi però nell'agitazione e uscendo dalla parte sbagliata, in pratica mollando la difesa e regalando il braccio all'avversario: urlo e fermo, finalizzato.


Il futuro delle MMA italiche è legato al migliorare e al confermarsi dell'XC1 e di suoi pari grado concorrenti (ancora non alla vista). Prendiamo il buono e spingiamo per il definitivo instaurarsi del professionismo anche da noi, con l'affermazione di una generazione di fighter ben pagati, tutelati e pronti a farsi valere ai 4 angoli della terra.

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