domenica, giugno 27, 2010


L'ULTIMO IMPERATORE SPODESTATO:
LA MIA ANALISI


Incredibile in California. Allo Strikeforce si è verificato uno dei più significativi eventi della storia delle MMA: Fedor Emelenianenko sconfitto in pochi secondi per strangolamento da Fabricio"Vai cavalo"Werdum.

Un regno durato quasi 11 anni viene interrotto dal pretendente meno quotato e famoso. Il lungagnone maestro di Jiu-Jitsu infatti era dato perdente da tutti, me compreso, senza se e senza ma.


http://www.mma-core.com/videos/__HQ_Fedor_vs_Werdum_Strikeforce?vid=10011564&tid=100

Werdum entra nella leggenda e Fedor perde l'aura di invincibilità metafisica dell'eroe nazionale russo opposto al mondo cattivo.

Analisi tattica:
c'è poco da dire, il campione si è buttato follemente dentro la guardia del jitsuka, ripetutamente. La sua fine dimostra impazienza, scarsa preparazione di gameplan e anche bischeraggine acuta, visto che ha completamente cannato l'uscita da triangolo (tecnica da cintura bianca). Fabricio è allenato dal nostro M° di BJJ, Octavio"Ratinho"Couto, un'icona internzionale della tecnica, e si è visto, eh si..

Purtroppo per i nerd da tastiera, il BJJ è indispensabilissimo nella gabbia e davvero questo match lo rende chiaro una volta per tutte, se ancora ce ne fosse bisogno. Non è possibile affrontare questo virile sport senza una preparazione specialistica di alto profilo nel Jiu Jitsu classico (col Gi), i fatti lo dimostrano: tutti i campioni stanno sul livello di cintura nera, ed eventuali sostituti 'etnici' dell'arte suave non valgono la pena.

Analisi storica:
la sconfitta non diminuisce minimamente il valore né della persona né dell'atleta, anzi ce lo rende forse più simpatico perché finalmente umano.

Quello che esce davanti agli occhi di tutti come davvero ribassata nella considerazione generale è la maniera di Fedor&c. di prepararsi alle MMA. L'ampia svalutazione data al BJJ ("non è russo come il Sambo") è stata pagata fino all'ultimo centesimo, insieme a quella mania della preparazione naif nei boschi con gli amici. Fedor rimane un mito colossale, ma dietro di lui chi c'è? Mentre nelle 'centrali' mondiali delle MMA i migliori si allenano coi migliori, i russi stanno chiusi in provincia a correre sullo sterrato. Un bacino mostruoso nelle modalità e una storia sportiva impareggiabile vengono così sprecate, e invece di dominare lo sport la Santa Madre Russia deve vivere di un solo fenomeno umano.

Se vogliono vincere e convincere, i russi devono rinunciare alle fisime e dedicarsi SUL SERIO al BJJ, creare centri multi-modali in cui far allenare insieme i più bravi delle singole 4AM e sposare la scelta dell'eccellenza davanti alla "tradizione".

Non c'è dubbio che un'eventuale rivincita potrebbe rimettere tutto come prima, ma l'analisi non cambia. Fedor è un atleta eccezionale, ineguagliabile, e come uomo un esempio; ora sta a lui dare la svolta al movimento nel suo paese, per il bene di tutti. Esce a testa alta, da signore, e di fronte a lui ha la più difficile battaglia: sconfiggere il mito di se stesso.

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