domenica, agosto 28, 2016

REALISMO MARZIALE CAMBIA CASA

Cari amici lettori, dopo aver soggiornato su questa piattaforma dal 2006, ci spostiamo.

Una nuova linea editoriale ci porta qui:

--------> www.teamcenturion.it

Questo blog resterà a disposizione lo stesso.

Vi aspettiamo di là!

domenica, luglio 17, 2016

IMPARA A COMBATTERE PER NON DOVER COMBATTERE MAI


Amici, curiosi, popolo di internet mi chiedono spesso:
"A cosa serve il Jiu Jitsu?"

Come ho tante volte specificato qui sul blog, la nostra arte marziale ha una molteplice vocazione, e qui cito il nostro sito:

1) una disciplina divertente, tramite la quale socializzare in un ambiente sano e amichevole
2) un metodo di cultura del corpo, con il quale ottenere una perfetta forma fisica senza noia
3) uno sport agonistico accessibile a tutti, dove si gareggia a contatto pieno ma senza colpi in faccia
4) un metodo che insegna delle nozioni utili nella difesa personale
5) una base imprescindibile per le MMA
6) un'Arte a tutto tondo, intesa a sviluppare la persona umana in tutte le sue parti costitutive: cervello, carattere, fisico e Spirito
7) una Via per la ricerca di sé e per l'ampliamento della propria coscienza


Dunque è tanto, moltissimo. Spiegato così...troppo.

Sintetizziamo: il Jiu Jitsu è un efficacissimo metodo per combattere. Il più efficace, secondo me, l'unico che concretamente e sistematicamente dia una chanche al più mingherlino e fisicamente debole. 

A mio modo di vedere il metodo BJJ conferisce al comune cittadino una forza interiore impareggiabile, quando questo sistema venga rigorosamente impartito secondo la sua progressione specifica e mantenendone intatta la natura, quindi non svilito e demarzializzato rendendolo un divertente sport ricreativo.


Il vero Jiu Jitsu -quello che oggi chiamiamo brasiliano oppure realistico- è nato, cresciuto e si è sviluppato come sofisticato metodo di combattimento, il resto viene di conseguenza.

La fase agonistica in sé è un momento e si attaglia principalmente a quelle persone abbastanza giovani e dotate di tempo libero+forza fisica sufficienti a primeggiare. Saper combattere efficacemente (non si può mentire a se stessi) invece è INDISPENSABILE a chiunque, è una formazione psicologica che tutti i mammiferi -non solo gli esseri umani- necessitano.

A cosa serve il Jiu Jitsu? A combattere le proprie paure, insicurezze, preoccupazioni. Il vero Jiu Jitsu dona al praticante sincero una onesta misura di sé e lo riposiziona automaticamente nel branco. Questo addestramento e sua espressione sono bisogni geneticamente programmati dal nostro DNA, piaccia o meno. Per come la vediamo io e tutti gli studiosi di etologia, antropologia, psicologia e neuroscienze, l'essere umano nasce con codificato dentro l'istinto alla lotta. Se avviluppati da stili di vita innaturali non diamo giusta espressione a questa necessità, la maturazione psichica dell'adulto non sarà mai completa, e sfogherà in deviazioni e manchevolezze, spesso poi maldestramente coperte con dipendenze pericolose da sostanze e altro.

Proietta, passa e finalizza. Questo è umano, miei cari. Quando questo mantra è stato veramente assorbito dal subconscio del serio praticante, allora costui emanerà una rocciosa sicurezza che terrà lontani i piantagrane e lo frenerà dalle decisioni avventate dettate dalla paura o dal bisogno di apparire forte agli astanti. Non combatterà mai o quasi, fuori dalle mura del dojo. Non ne ha bisogno.



giovedì, marzo 10, 2016

UN JIU JITSU ESSENZIALE


Sono parecchi decenni che mi occupo con passione e trasporto delle arti marziali, insegno dal 1993. Ho avuto la fortuna -talvolta la sfiga- di partecipare a ogni tipo di simposio, seminario, allenamento di gruppo, rissa etc. Diciamo che la mia idea sull'efficacia o meno di varie arti/tecniche/stili me la sono ben fatta. Al momento sono tra i dirigenti di un'accademia di MMA in cui posso osservare ogni sorta di praticante, svariati professionisti in primis.

Chi segue il blog sa bene che ho lasciato le arti di striking per il Jiu Jitsu stile brasiliano e che da lungi sono convinto che sia l'unico metodo utile per persone fisicamente svantaggiate. Ogni stile di combattimento, anche il Ceffone Oristanese, funziona per chi è duro, magari muscoloso e abituato a menare. Ho però potuto esplicare in questa sede quanto sia convinto che lo striking resti lettera morta per individui inferiori per peso, taglia e soprattutto cattiveria.


Dunque, per me la storia e la logica del BJJ sono uniche e ineliminabili per chi voglia SUL SERIO imparare a difendersi, senza nulla togliere alle altre tre arti magiche: Pugilato, Muay Thai, Lotta Olimpica

Che cosa rende questo stile così unico l'ho spiegato molto dettagliatamente in dozzine di articoli, andate a usare il tasto 'cerca'. Oggi voglio fare una precisazione:
quali tecniche/posizioni specifiche del Jiu Jitsu sono in nuce ciò che una persona debba per prime imparare nell'ottica della sola difesa personale?

1) le cadute, ukemi in giapponese, e successiva rialzata in base alias levantada. FONDAMENTALE

2) Baiana alias double leg + sprawl

3) fuga dalle varie prese stradaiole:
    a -presa al collo da dietro
    b -presa al collo di lato
    c - 
presa al collo da davanti (pseudo ghigliottina)
    d - cintura avanti
    e - cintura dietro
    f - Full Nelson 

   e anche

   g - 'gancione bomba' da stadio
   h - pedata del calciatore in pancia
   i - presa al colletto e capocciata 
       o salva di legnate   in bocca
   l - calci di rigore in testa a terra

4) fuga dalla montada e dalla cento kg (con avversario che mesce colpi)

5) uso di una guardia molto aggressiva -non il tipo da competizione amatoriale- per difendere gli attacchi più comuni:
      a - strozzamento
      b - presa della testa
      c - avambraccio orizzontale in gola
      d - pugni "alla pecoraio"

Le tecniche schiena a terra  più importanti,finalizzazioni+ribaltamenti,anch'esse DEVONO essere apprese mentre l'avversario tenta di colpire e strozzare:
      a - armlock
      b - triangolo
      c - leva alla spalla alias kimura 
      d - strangolamento col bavero 
           e cravatta(ghigliottina)
      e - ribaltamento in ponte alias barrigada
      f - ribaltamento a forbice
      g - ribaltamento con rotolamento alias balao
      

Chi si applichi testardamente a lavorare questo curriculum tecnico con avversari non collaborativi ed esperti, unendoci una seria preparazione fisica e il classico randori (sparring giocoso da palestra) avrà, secondo me, delle capacità difensive davvero utili in un contesto reale. Chi fa altro è probabile di no.  

E' molto importante che chi insegna faccia sua la differenza tra arte marziale e sport, il quale della prima è solo un aspetto. Capisco molto bene l'esigenza di tirare a campare e quindi l'obbligo per un insegnante di 'vendere' il prodotto che tira al momento, in questo caso spesso il Jiu Jitsu da torneo, però è miope e deontologicamente scorretto mollare del tutto l'aspetto del combattimento reale per il moderno sport ricreativo, rinchiudendosi nel ghetto dorato delle competizioni fine a se stesse. Il BJJ è un'arte nata e sviluppatasi per lo scontro non sportivo e trovo obbligatorio che ogni cintura blu sia perfettamente efficiente nel sapersi parare il culo nella vita di tutti i giorni prima di vincere la medagliuccia di plastica. Nulla vieta che si possa anche gareggiare con profitto, sia chiaro! Noi del Centurion partecipiamo (e talvolta vinciamo) a gare di ogni livello nel Jiu Jitsu, solo che io impongo a tutti, compresi i ragazzotti più agonisti, di sapersi difendere dai comuni attacchi rissaioli, anche.

In particolare questo registro tecnico DEVE essere installato nelle donne in corsi regolari misti, ricordandosi l'eterna verità: nessuna donna è mai stata violentata né in piedi né da un'altra donna.



domenica, gennaio 24, 2016

UNA SCUOLA DI ARTE MARZIALE


Oggi che siamo nell'era paninformativa, con triliardi di risorse su ogni argomento, ci troviamo di fronte a un paradosso: possiamo potenzialmente renderci edotti su qualunque argomento ma non sappiamo dove cercare! Ci possiamo paragonare a dei visitatori della biblioteca di Borjes: c'è troppa informazione, troppo cumulo di fonti e questo ci rende più ignoranti e sperduti di quando, ai miei tempi, internet non esisteva e sull'argomento arti marziali c'era solo la gloriosa rivista "Banzai" con articoli a pagamento. Per districarci nella jungla servono guide esperte.

Il mio cammino personale come insegnante ha negli ultimi anni travalicato la posizione di istruttore e mi ha proiettato in quella di fondatore di una scuola di arte marziale. In pratica ho superato la dimensione di artigiano e sono entrato in quella del direttore di azienda, nel senso che ho smesso di fare tutto io e ho cominciato a coordinare il lavoro di altri. E' mia intenzione lasciare alla mia comunità (sia in senso territoriale che ideale) un soggetto ben più stabile e definito che un corso, il quale è del tutto dipendente dalla presenza del docente e che di solito muore con lui o poco dopo. Ho fondato appunto una scuola, o per meglio dire ho trasformato quel che era una corso o insieme di corsi nei prodromi di una scuola.

Il termine scuola deriva dal greco skolé, e ab origine indicava il tempo non occupato dal lavoro. Per i nostri antenati greco-romani infatti risultava incomprensibile che un UOMO LIBERO facesse altro che migliorare se stesso durante le sue giornate, mentre il servo era colui che era oberato da compiti ripetitivi e faticosi. Diciamo che per i nostri Patres il senso di vita degna di essere vissuta non stava altro che nella pratica della Virtù, del corpo e della psiche, e ciò si può conseguire unicamente tramite una forma organizzata di apprendimento. Una vera scuola dunque è un punto di riferimento solido e conosciuto.

Negli ultimi anni ho osservato e studiato con cura molti abili didatti all'opera, ho analizzato il procedere o il fallire di numerosi progetti educativi e mi sono inteso formulare un sistema di lavoro che potesse offrire un Jiu Jitsu di primissimo livello. Per far questo ho dovuto travalicare i limiti imposti dalla mia forma mentis e dall'istruzione ricevuta e proiettare il tutto nel futuro, per un pubblico più esteso del piccolo manipolo di appassionati della media classe di BJJ che si riscontra in giro per il paese ed oltre.

E' mia intenzione consolidare la scuola di arte marziale Centurion, arte realistica e scientifica, che sia reperibile e immediatamente identificabile come una vera istituzione accademica seria a cui affidarsi per ricevere una formazione a tutto tondo nell'arte del combattimento in senso più lato, con insegnanti altamente qualificati sotto il profilo psicologico e morale prima che tecnico e un programma di studi articolato. Per far questo ogni possibile accenno di deriva carismatica e tuttologica viene stroncata sul nascere, in quanto il team leader è il primo a ricercare continuamente nuovi stimoli e settori studio, in particolare chiamando alla docenza i migliori specialisti del settore, i quali saranno vocati a contribuire divulgando la loro specialità accademica specifica. Come in ogni università ci sarà il preside e un collegio di professori, insomma, e un piano di studi. 

Grande spazio sarà dato alla formazione dei giovanissimi, ai quali sarà conferito un vasto curriculum di esercizi pedagogici di variegata provenienza, rimarcando la formazione psicologica e caratteriale. E' mia speranza poter aprire un settore rivolto espressamente ai portatori di handicap e ai ragazzi con problemi di inserimento.

L'arte di Marte, come ho analizzato qui in passato, è un poderoso strumento che permette, se ben insegnato, di aiutare chiunque a vivere meglio. E' questa sua magica efficacia che voglio diffondere, affinché più persone ne possano beneficiare. Spero che i miei colleghi e gli atleti appassionati ci siano vicini, per aiutarci e supportarci a creare una comunità per la comunità, un luogo sano e di valori forti che nel tempo tramandi conoscenza e buon vivere.